Scarpe, istruzioni per l’eros
Vanno annoverate nel menù degli accessori, vera ossessione per i feticisti, oggetto di culto per molte donne.
Ogni stagione, dopo una lunga serie di esperimenti, le menti più creative partoriscono i modelli più bizzarri, come gli eccentrici protagonisti per l’estate che si accinge ad arrivare.
Sono gli stravaganti, dannatamente accattivanti sandali, squisitamente contornati da lacci e laccetti avvolgenti dalle caviglie alle ginocchia dai colori neutri e non.
E se fra le tendenze più futuristiche resistono gli opposti estremi delle rase al suolo ballerine, sana alternativa ai tacchi, nonché emblema di praticità e versatilità e le poco raffinate e più trash zeppe, emerge su tutte, ancora una volta, la seducente tendenza verticale dell’indiscusso mito del tacco vertiginoso, rigorosamente a spillo.
Poco importa se responsabili di contratture, stiramenti al polpaccio o infiammazione al nervo sciatico rispetto al sublime vantaggio dell’elevazione, contravvenendo quasi ad assodati principi statici pur di sfoggiare una seducente falcata felina.
A sfatare i luoghi comuni denigratori sul tacco, in tema di pianeta della salute, ci hanno già pensato un gruppo di ricercatori britannici portando alle estreme glorie il tacco piuttosto che le calzature piatte, responsabili di problemi alle gambe e alla schiena rispetto al rialzo da terra, il quale sollevando il peso ottiene l’eroico merito di alleviare lo stress da ginocchia e tendini incoraggiando, tra l’altro, a una postura migliore.
Ma a rimarcare gli effetti benefici del tacco è una ricerca tutta italiana che, in luogo alle numerose patologie attribuite a questo tipo di calzatura, contrappone un vantaggio non indifferente, secondo cui l’uso continuo migliorerebbe la tonicità dei muscoli pelvici (detti anche muscoli del piacere) coinvolti anche nell’orgasmo.
Ergo portare tacchi fa bene al sesso.
Infatti, secondo tale indagine, grazie alla posizione assunta dal piede che indossa la scarpa con tacco alto, tali muscoli, si rilasserebbero diventando allo stesso tempo più forti e capaci di contrarsi.
L’urologa Maria Cerruto, dell’Università di Verona, dopo aver analizzato un campione di under 50 ha dimostrato come le donne che tenevano i piedi con un angolatura di 15 gradi rispetto dal pavimento, mostravano una riduzione del 15 % dell’attività dei muscoli pelvici, stimolando una sorta di allenamento inconsapevole.
Una vera ginnastica del piacere che renderà forse più sopportabili le torture inflitte ai piedi alla luce di un miglioramento di altre parti e con la conseguente condizione di sperimentare più intensamente e in modo elevato e calzante l’eros.
pubblicato su l'isolabella-Lampedusa