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A.A.A offresi lavoro

Non bastavano le continue e ripetute telefonate (dove ogni momento è sempre inopportuno) da parte delle operatrici di qualsiasi gestore telefonico, irrimediabilmente pronte a tentare di propinare l’ultimissima e vantaggiosissima offerta (capace di risollevare le sorti dell’economia domestica) che improrogabilmente sta per scadere nel medesimo istante.
Quasi un’insistente persecuzione telefonica.
Non bastavano.
Adesso, da qualche tempo a questa parte, siamo soggetti  all’attenzione di centraliniste che offrono fantomatici impieghi nei più  svariati ambiti.
Chi non ha ricevuto almeno una volta la chiamata di donzelletta  dalla voce soave e dal fare gentile con  un ottima e proficua offerta di lavoro dal fisso mensile?
Bruciate i vostri curriculum! Debellate gli uffici di collocamento (peraltro inutili), agenzie interinali cessate di esistere!
Chi avrà più il coraggio di lamentarsi dell’incremento della disoccupazione? Strano, ma nessuno si era accorto che il tasso di disoccupazione era vertiginosamente calato al punto che le aziende tentano disperatamente di trovare personale componendo numeri a caso???
Bandi, concorsi, la disperata ricerca di un posto di lavoro, tutto inutile, diamine, bastava rimanere a casa!  Prima o poi sarebbe arrivata la fatidica telefonata di un’operatrice call center che avrebbe offerto   un lavoro redditizio i cui soli requisiti siano la terza media (alla faccia dei disperati anni di studio).
L’operatrice al telefono specifica sempre il nome dell’azienda in questione…un’azienda camaleontica che cambia nome a seconda della sede. A questo punto è lecito chiedersi
(Prima perplessità) del perché un azienda onesta e leale dovrebbe cambiare nome di città in città e come mai seleziona personale di casa in casa ( mai vista una cosa del genere!).
Al telefono non è mai possibile estorcere nessun altro tipo di  legittima informazione (segretezza assoluta degna da  film di 007)
Non sarebbe forse più onesto e meno ingannevole  spiegare telefonicamente  alla gente (che dovrebbe in teoria affrontare  dei chilometri per andare a sostenere il colloquio di non si sa bene cosa) che in realtà  le svariate mansioni nei svariati settori a cui alludono non si riducono  altro  che alla figura di un venditore di aspirapolvere, perché di questo si tratta (o consulente come loro preferiscono definire).
Ma come mai  un’azienda nasconde momentaneamente il suo vero scopo (di vendita) ma soprattutto (seconda perplessità) il suo nome. In realtà dietro alla camaleontica azienda c’è un solo unico nome, velato attraverso le innumerevoli filiali sparse in Italia, che sarà svelato magicamente al momento del colloquio.
Il personale selezionato a seguito di un colloquio lampo dovrà sostenere un “corso di formazione” dall’alto contenuto  psicologico ma soprattutto sarà invitato  e rilasciare (terza perplessità) nomi di amici e parenti dove dovrà effettuare le prime dimostrazioni. In sostanza si verrebbe a creare,  inevitabilmente, una sorta di circolo vizioso, utilizzando  il personale come anello di contatto, secondo una perfetta  catena di S. Antonio o Multi-Level Marketing come qualcuno elegantemente definisce.
Il fisso promesso sarà elargito solo al raggiungimento di 60 dimostrazioni mensili (fattibile, secondo voi?) per un prodotto che alla fine, dicono,  si vende da solo: ovvero un aggeggio multifunzionale brevettato..udite… dalla NASA.(ah pero!)
Ma perchè mai la NASA (Quarta perplessità)  dovrebbe occuparsi di aspirapolveri?
Durante il corso di formazione si apprenderà come non si tratta di una comune aspirapolvere ma bensì uno strumento che previene e cura le malattie polmonari, con una serie di accessori che si sa benissimo non verranno mai usati, ma che comunque, diamone atto, ci sono. Uno strumento dall’alta tecnologia,  capace di sfidare tutte le possibili leggi di fisica i cui costi “giustificabilissimi” oscillano  tra i 1900 ai 4000 euro da pagare in “comode” rate.
A questo punto poco importa se sarà seriamente compromesso il rapporto con il prossimo  dal momento che per ottenere le provvigioni sarà necessario convincere (al di là dell’utilità dello strumento) ad acquistare.
Lungi dall’aprire un dibattito sulle elementari regole commerciali è doveroso, però, domandarci se tutto ciò non sia altro che un modo per sfruttare la gente disperata che ha bisogno di lavorare e che poi si accorge che la famigerata opportunità che  promettono è un tantino diversa da come avevano fatto intendere. Tutto per di più nella massima legalità.
Forse esiste solo una risposta a tutte queste domande:
Se in Italia non regnasse sovrano il precariato, forse nessuno darebbe più retta a simili telefonate e  non staremmo nemmeno  qui a parlarne.